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Storia della salsa di soia

La salsa di soia ha una lunga storia: fu inventata per la prima volta nell'antica Cina, dove veniva usata solo dall’Imperatore.
Un foglio di carta antico con una mappa in cui è rappresentato solo il Giappone.

La salsa di soia ha una lunga storia: fu inventata per la prima volta nell’antica Cina, dove veniva usata solo dall’Imperatore. In Cina infatti le salse fermentate sono note fin dall’antichità (dinastia Zhou).

La data esatta in cui comparve per prima volta è sconosciuta, si ritiene però che la salsa di soia nella sua forma attuale è stata creata circa 2.200 anni fa durante la dinastia Han occidentale dell’antica Cina.

Verso la fine del VII secolo pare sia stata introdotta in Giappone dai monaci buddhisti, che utilizzavano questo condimento per dare ai cibi un aroma che fosse il più possibile somigliante a quello di carne, dato che la carne e il pesce sono vietati dai precetti buddhisti.

In origine, la salsa di soia nacque come un prodotto fermentato a base dell’omonimo legume; d’altro canto, oggi molte salse di soia contengono una buona porzione di cereali ed altri ingredienti differenti da quello tradizionale. Ad esempio, nella salsa di soia cinese vengono usati esclusivamente i semi di soia, mentre in quella nipponica sono utilizzati sia questo legume, sia il frumento o l’orzo torrefatti.
In generale, la salsa di soia CONTEMPORANEA potrebbe essere definita come “un condimento ricavato dalla fermentazione di diversi vegetali (legumi e cereali) in acqua e sale”.

Morita è la più importante realtà giapponese produttrice di salse fermentate, ingredienti essenziali per la cucina giapponese: Salse di Soia, Miso, Tamari, Teriyaki, Sake.

La famiglia Morita è inoltre fondatrice del gruppo Sony.

Da 350 anni, Morita produce alimenti tradizionali giapponesi usando le più classiche metodologie produttive, per garantire al consumatore un prodotto finale di altissimo livello qualitativo.

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